Theunskin: intervista alla rock band milanese

I Theunskin pubblicano sul finire dell’anno 2018 il loro primo lavoro intitolato “It’s time to wake up in the dark” che riprende la filosofia post-punk, dark e new-wave di band storiche come “The Cure” e “Joy Division” con suoni più moderni e una trama stilistico musicale intensa.

 
Il periodo della pandemia ha portato dei cambiamenti a livello di formazione con l’ingresso di un nuovo cantante e un nuovo batterista. Così, la band amplia di conseguenza l’orizzonte musicale introducendo nuove atmosfere e sonorità, talvolta anche molto diverse tra loro, lasciando però invariato il tipico suono asciutto e tagliente della precedente produzione.
 
Il gruppo è oggi composto da Iacopo Lucherini alla voce, Simone Montagnani e Patrick Aiello alla chitarra, Alberto Monaco al basso e Giorgio Agolini alla batteria.
 
Abbiamo intervistato la rock band milanese in occasione dell'uscita di “Behind the Highest Peak” il loro secondo lavoro discografico. Ecco cosa ci hanno raccontato.
 
Ciao ragazzi, piacere di avervi sulle pagine di X News. Come nasce il progetto Theunskin? Raccontateci brevemente la vostra storia.
Il progetto THEUNSKIN nasce a Milano nell'anno 2015 come side project di una band Gothic Rock, per i componenti già presenti la sfida è stata quella di spogliarsi del muro sonoro dato dalle chitarre distorte pur mantenendo dei fraseggi intensi ed emozionanti tipici della scena post-punk, dark, new wave internazionale. L'obiettivo iniziale era di portare le idee finalizzate a creare delle atmosfere fruibili esclusivamente in studio ma, il buon feeling avuto col pubblico nelle poche esibizioni live performate tra l'anno 2018 e l'anno 2019, hanno spinto i fondatori del progetto a concentrarsi su questo a tempo pieno trasformando una semplice collaborazione in una band vera e propria. Il completamento della formazione alla voce e alla batteria con elementi stabili hanno permesso la partenza verso un nuovo intenso viaggio musicale
 
Il vostro esordio è del 2015: come si è evoluta la vostra musica in questi anni? E come siete cambiati voi come artisti (e persone) in questo periodo?
Nel corso del tempo abbiamo preso decisioni importanti a livello musicale, abbiamo abbandonato le sonorità alle quale eravamo abituati (la nostra comfort zone) per cercare qualcosa di completamente diverso, ma che ci rispecchiasse completamente. Questo percorso ci ha reso musicisti più consapevoli, più maturi
 
Quali sono, e sono state, le vostre fonti di ispirazione?
I componenti provengono da diversi generi del panorama dark, new wave, cross over e indie internazionale creando nell'insieme una combo di generi uniti dalla scelta stilistica di mantenere un suono asciutto e pulito.
 
La musica nella vostra vita cosa rappresenta?
Per ognuno di noi è una valvola di sfogo, uno spazio avulso dalla quotidianità dove stacchiamo e torniamo completamente noi stessi, senza maschere, senza pelle: questa è l’atmosfera che si respira durante le prove.
 
Potete raccontarci la genesi del vostro nuovo disco “Behind the Highest Peak”?
Behind the Highest Peak è un concept album che tratta di un sentimento molto nobile e profondo: l’amore. L’amore che nasce come amicizia che diventa talmente intenso da diventare opprimente, tossico. Da qui la perdita e quindi la caduta del protagonista che si troverà a doversi rialzare senza rinnegare il sentimento consumato ma portando tutta l’intensità di quanto provato all’interno di sé.
 
Dopo “Just Friends” avete pubblicato un nuovo singolo “Among The Stars”. Raccontateci questa canzone.
Il brano è una ballad dalle cadenze sempre più serrate che esplodono nel refrain del ritornello durante il quale appare chiaro il tema del racconto: un ipotetico discorso virtuale di un padre ad un figlio mai nato; una struggente sequenza di momenti di dolore che terminano con una frase di speranza.
 
Quali sono i vostri prossimi impegni?
Dall’uscita del disco (09 Dicembre) abbiamo intrapreso una serie di live di promozione del disco, ci stiamo preparando per una nuova serie di esibizioni dal vivo.