Giorgio Mannucci: intervista in occasione dell’uscita del nuovo album

 

In “Scoprire” l'eco di un certo cantautorato italiano (Samuele Bersani, Daniele Silvestri) si fa sentire insieme alle influenze di artisti internazionali come Sufjan Stevens o Air.
Orchestrazioni e synth eterei fanno da supporto a testi, ora impegnati (Il viaggio, Nelle Tue Scarpe), ora più leggeri e scanzonati (Bianco, Ardenza Mare). Ballate pop e melodie orecchiabili prodotte e scritte da Giorgio coadiuvato dai producer Tommaso Bandecchi, Lorenzo Buzzigoli e lo stesso Ale Bavo.
 
Giorgio suona chitarre, basso, piano, synth, arrangia gli archi e canta in questo disco, che ha visto la partecipazione dei musicisti: Daniele Catalucci (basso, membro dei Virginiana Miller), Luca Guidi (chitarre), Augustin Cornejo (chitarre, membro dei Sinedades), Alessio Carnemolla e Riccardo Cardazzo (batteria), Asita Fathi (viola, violino), Francesca Del Seppia (violoncello), Fabrizio Balest (contrabbasso), Beppe Scardino (fiati) e Matteo Scarpettini (percussioni).
 
Tutti i testi sono di Giorgio Mannucci a eccezione di “Nelle tue scarpe” scritta con Ale Bavo e “Il viaggio” scritta con Margherita Tramutoli.
 
Il disco è stato registrato in più fasi. Iniziato presso l’Ice Factory di Livorno da Tommaso Bandecchi e ultimato negli studi GRS di Firenze da Lorenzo Buzzigoli, che si è occupato pure del mixaggio e del mastering.
 
Giorgio Mannucci si racconta in occasione dell’uscita del suo nuovo disco "Scoprire".
 
Ciao Giorgio, piacere di averti sulle pagine di X News. Quando hai deciso di intraprendere la carriera musicale e come si è sviluppata nel tempo?
Ciao ragazzi. Piacere mio.
Avevo meno di 20 anni e con i compagni di scuola (tra cui il Maestro Pellegrini degli Zen Circus) formammo la nostra prima band, The Walrus. Con loro ho pubblicato 2 album e girato in lungo e in largo lo stivale iniziando a conoscere la bellezza dei live (il prima, il dopo, il durante), del furgone, dei viaggi, dello stare insieme. Da lì numerosi progetti sono nati, come i Mandrake o i Sinfonico Honolulu e altri palchi sono stati infuocati.
Solo nel 2017 ho intrapreso la mia carriera solista, dopo l’incontro con il produttore Ale Bavo, incidendo il mio primo disco solista “Acquario”, iniziando a vincere i primi premi.
 
La musica nella tua vita cosa rappresenta?
Un’ancora di salvezza. Un porto sicuro. Una valvola di sfogo. Un motivo per stare bene e godere della vita.
 
Ci puoi raccontare la genesi del tuo nuovo disco?
È stato un parto un po’ travagliato questo album. Il covid e alcuni cambi gestionali (etichette e studi di registrazioni) hanno smosso il percorso di questo disco che nasce 5 anni fa con “nelle tue scarpe”, il brano più vecchio e arriva a “le cose cambiano”, quello più recente.
I brani di SCOPRIRE sono legati certamente da una presenza costante del mare, protagonista indiscusso della mia città, Livorno.  Anche quest’ultima è molto presente in queste canzoni, omaggiata ora in “Ardenza Mare” (quartiere a sud della città dove ho avuto la fortuna di vivere), ora in “Nelle tue Scarpe” (brano nato dopo l’alluvione che colpì la mia città nel Settembre 2017).
é stato registrato in uno studio importante, il GRS di Firenze grazie all’etichetta BlackCandy. Se in “Acquario” la registrazione è stata super low fi, qua ci siamo permessi diversi lussi e il sound risulta molto vero, autentico. Hanno partecipato tantissimi musicisti a questo lavoro ed io sono entusiasta di averli avuti con me in questo percorso. 
 
Quanto di personale c’è nelle tue canzoni?
Tantissimo. Le canzoni nascono perché dentro ho un mare in tempesta che devo trovare il sistema di calmare. Quindi parto sempre da me. Parlo di me in “Bianco”, “Pimpa”, e se parlo di altri, immaginandomi vite altrui (“Il Viaggio”), lo faccio sempre trasferendo un po’ di me in personaggi inventati. Credo sia inevitabile. Almeno a me fa così.
 
Quali soddisfazioni ti sta dando l’album?
Ultimamente abbiamo presentato il disco in formazione completa al The Cage Club, il locale più importante della mia città, dove ci sono passati grandissimi artisti (Verdena, Joan as a Police Woman, Motorpsycho etc etc) ed è stata una figata immensa. Pubblico numerosissimo e grande sinergia tra il palco e la platea. Sono tra le sensazioni più importanti che può vivere un musicista. Ti danno un’energia inspiegabile.
 
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Per il momento stiamo lavorando alla promozione di questo disco. Ho pubblicato recentemente il video di “Pimpa” realizzato da me. Ho piazzato la telecamera sulla schiena della mia canina e si vede un po’ tutto dal suo punto di vista. La canzone sta riscuotendo un discreto successo dopo che dalla mia pagina instagram (www.instagram.com/giorgio_mannucci) ho richiesto ai miei follower canari di pubblicare delle stories riprendendo i loro amici a quattro zampe e accompagnare il tutto con la mia canzone. Ne sono arrivate davvero tante.
Ci stiamo preparando per la realizzazione di un altro videoclip estratto sempre da “Scoprire” e poi chissà: la band è pronta, lo show pure. Speriamo che qualcuno se ne accorga. :)
 
Ah mi trovate anche su Facebook: www.facebook.com/giorgiomannucci84
 
Ciao e grazie !
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