“Il
sogno di Maria”, il celebre brano di Fabrizio De André, in un'inedita versione
piano e voce di Lara Puglia, esalta in maniera inusuale il tessuto armonico e
melodico di un pezzo incredibilmente bello e commovente. Le parole di De André
emergono in tutta la loro potenza espressiva attraverso un'interpretazione
intensa quanto essenziale, stagliandosi come piccoli diamanti tra le note di un
canto che si fa via via sempre più prezioso e sfaccettato. La performance dal
vivo nel teatro omonimo dedicato al grande cantautore genovese è stata
determinante nel creare quel surplus emozionale che solamente nel buio della
sala e nel contatto diretto con il pubblico può prendere vita e regalare
vibrazioni irripetibili.
Ciao
Lara, piacere di averti sulle pagine di X News. Da dove nasce la passione per
la musica? Diciamo che nasce assieme al terrore di essere obbligata a fare
altro nella vita! Scherzi a parte, pur non essendo cresciuta in una famiglia di
artisti ho avuto ben chiaro fin da subito quale fosse la mia strada. Pittura,
musica, danza, teatro, ogni forma d'arte mi ha sempre attirato moltissimo, in
maniera inconsapevole e forse pure un pò incosciente. Non sapevo dove mi
avrebbe portato tutta questa passione, ma era un'attrazione irresistibile e
quindi non avevo scelta. La mia fortuna più grande è stata la possibilità di
studiare e contemporaneamente praticare il mestiere dell'artista in totale
libertà e senza condizionamenti La
musica nella tua vita cosa rappresenta? Nella mia vita la musica rappresenta una colonna sonora costante.
Io canticchio ovunque e comunque, umore permettendo. Ma non è tanto la musica
in sé che mi accompagna, quanto le idee, i progetti, i pensieri rivolti
costantemente a cercar di capire come esprimere uno stato d'animo, come
rappresentare un'emozione, come raccontare una storia Parliamo
del tuo nuovo singolo. Ci puoi raccontare la genesi del brano? La genesi di questa versione piano e voce de Il sogno di Maria di
Fabrizio De André si è concretizzata grazie al fondamentale contributo e alla
straordinaria sensibilità del pianista Luca Savazzi in occasione di un concerto
omaggio a Faber che si è tenuto qualche anno fa nel teatro omonimo in provincia
di Reggio Emilia, la mia città. Ma De André io l'ho cantato molte volte, in
mille situazioni differenti, con mille stati d'animo differenti, ricordo una
replica memorabile con la compagnia teatrale di Alberto Canepa e Elisa
Caldironi in cui cantai Il testamento di Tito fra le lacrime, in preda ad uno
dei miei memorabili travagli interiori, e ancora oggi non riesco a capire come
feci a salire sul palco e ad arrivare alla fine del pezzo. Un vero e proprio
miracolo de La buona novella! Quali
soddisfazioni ti sta dando il brano? Bé, ogni volta che lo riascolto, soprattutto ora in radio e on
demand, penso che sia stato un onore poterlo interpretare così liberamente e in
maniera così intensa, gustandolo parola per parola, nota dopo nota in tutta la
sua straordinaria profondità Il
tuo prossimo lavoro? A brevissimo uscirà un secondo singolo live di un'altro pezzo di
De Andrè, altrettanto intenso e commovente. Poi vorrei pubblicare altri
cantautori che amo in modo particolare, una sorta di omaggio allargato alla
canzone d'autore che mi traghetterà fino alla pubblicazione del mio terzo
progetto inedito, ancora in fase di
sedimentazione ma quasi pronto per venire alla luce